A ogni costo? Sì, a ogni costo.
Qualcuno ama definirle ambizioni. Qualcun altro sogni.
Forse la questione è più semplice di quanto si pensi: se al sogno si aggiunge l’ambizione, si arriva al progetto. Dal progetto, se sei fortunato o se vendi l’anima al Diavolo, potresti arrivare alla realtà.
Ecco, non ho usato queste espressioni a caso. Di Diavolo tratta proprio Rosemary’s Baby, romanzo del 1967 da cui, nell’anno successivo, fu tratto l’omonimo film. Qualche anno fa è stata realizzata anche una miniserie in due puntate, ma non siamo qui a parlare di questo.
Ma tu che cosa sei disposto a fare per realizzare i tuoi sogni? Per fare in modo che tutti quei passaggi diventino veri, e l’evanescenza si tramuti in concretezza e quotidianità? Esistono sogni per loro natura irrealizzabili? E sogni da cui sarebbe bene tenersi lontani?
Esiste qualcosa per cui saresti disposto a sacrificare tutto?
Se ti stai chiedendo quale domanda proporrei per questo libro, quale questione filosofica sia al centro di questa storia, la risposta è semplicissima: “A ogni costo?”
Saresti disposto a pagare ogni costo per far diventare il tuo sogno realtà?
Solo tu hai la risposta giusta alla tua domanda. Io ho sempre creduto di sì, di essere pronta a tutto. Questo libro mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto capire che, almeno per me, ci sono barriere da non oltrepassare. Oggi, dopo anni, uno dei limiti che mi voglio porre è Chiara: non fare mai qualcosa che possa danneggiarla.
Soldi? Successo? Amore? Magari anche un figlio?
Un palazzo rinomato.
Rosemary è disposta a rinunciare alla sua casa appena acquistata per trasferirsi in un appartamento di quell’edificio così rinomato. Famoso, sì, ma anche sinistro. Uno di quegli edifici che fanno venire voglia di girare le spalle e correre lontano appena passi lì davanti.
Con questo primo sì, con questa prima rinuncia, si apre il romanzo Rosemary’s Baby. Sarà proprio questo sì, in apparenza così piccolo, appena due lettere e solo quattro mura di differenza, a cambiare in maniera irreversibile la vita della protagonista.
Il successo.
Un marito spesso assente, il successo che sembra arrivare e travolgerlo. La gioia di Rosemary, sì, ma anche un profondo senso di solitudine. Lei, appassionata di moda, schiava dell’apparenza, combatte la noia e l’isolamento socializzando con quei vicini un po’ strani e invadenti.
Un figlio.
Un figlio, fare un figlio, avere un figlio.
Un inganno per legare a sé il marito e sentirsi sempre meno sola. Forse per sentirsi più completa.
A ogni costo, Rosemary? Sì, a ogni costo.
Rosemary cerca sollievo alla solitudine, all’incapacità di essere felice e di sentirsi realizzata. Di questo si macchia nel libro, questo è il sentimento nascosto dietro il suo A ogni costo.
Anche Guy, il marito di Rosemary risponde così. Vuole la fama ed è disposto a pagare qualsiasi prezzo per ottenerla. Riesci a immaginare che cosa abbia venduto?
Qual è la particolarità di Rosemary’s Baby? Lasciamo perdere la fantomatica maledizione che avrebbe portato alla morte di Sharon Tate, la moglie di Polanski, all’ottavo mese di gravidanza. Incinta, come Rosemary. Uccisa in nome del Diavolo. A ogni costo.
Quello che sorprende in Rosemary’s Baby è la corruzione di una giovane donna normale: ambiziosa, sì; magari un po’ vanitosa e con qualche leggerezza. Ma il prezzo da pagare per quelli che saranno a tutti gli effetti scambi è troppo alto.
Rosemary cerca sollievo alla solitudine, all’incapacità di essere felice e di sentirsi realizzata. Di questo si macchia nel libro, questo è il sentimento nascosto dietro il suo A ogni costo.
Non amo definire la letteratura di genere come letteratura di intrattenimento, lo avrete capito. Penso che i grandi romanzi, le grandi storie, si facciano veicolo di messaggi e che portino valore in chi legge.
Rosemary’s Baby ci invita a riflettere proprio sui nostri desideri e sui sacrifici che siamo disposti a compiere per realizzarli. Rosemary e suo marito Guy l’hanno capito a proprie spese.
E quindi dov’è il male? Ha un volto? Si nasconde dentro le mura di una stanza o di un edificio maledetto? No, non qui, non davvero.
Il male è nascosto dietro un desiderio. Non ha importanza che tipo di desiderio sia, ma il fatto che per realizzarlo siamo pronti a pagare ogni costo. A ogni costo, anche a discapito della propria morale.
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