Un romanzo sulla vita
Attenzione! Questo non è un doppione. Se ti sembra di aver già letto una mia recensione su Cambiare l’acqua ai fiori è perché probabilmente hai letto qui la recensione a tema bellezza per la rubrica Bellezza sopra le righe. Se non l’hai ancora fatto, è il momento giusto per recuperare!
Non perdiamo altro tempo e tuffiamoci di nuovo tra le pagine di questo caso editoriale.
Ci si può aspettare che un romanzo la cui protagonista è la guardiana di un cimitero abbia per tema principale la morte.
Cambiare l’acqua ai fiori, invece, è un romanzo che tratta della vita, della vita sotto ogni suo aspetto, anche quelli più difficili da affrontare e, per riflesso, da accettare.
La morte non è l'antitesi della vita, slegata da essa, contrapposta, nemica. La morte non è che una faccia della vita, una delle vesti, una delle caratteristiche.
Ho letteralmente divorato questo libro, letto in cinque giorni. Cambiare l’acqua ai fiori è stato il primo titolo del 2021 ed è arrivato tra le mie mani in un momento personale difficile, a tre mesi dalla morte di mia nonna. L’ho letto, quindi, nel cuore del lutto.
Per alcune persone può essere stata una scelta singolare, mentre altri hanno colto la mia esigenza di leggere un libro come questo in un periodo così particolare. Eppure, lì dentro non ho trovato quello che ci si potrebbe aspettare di trovare, in modo forse superficiale, leggendone la trama.
Durante certi passaggi ho provato dolore. Un dolore assoluto, sì, palpabile in ogni capitolo, ma la morte non è l’unico tema della storia. Anzi, in un certo senso, si potrebbe dire che non lo è affatto.
Perché la morte non è altro che una parte della vita e alcuni, i più audaci esistenzialisti, potrebbero persino affermare che è la morte a dare un senso alla vita.
La morte non è l’antitesi della vita, slegata da essa, contrapposta, nemica. La morte non è che una faccia della vita, una delle vesti, una delle caratteristiche.
La morte sta alla vita come lo fanno la nascita, l’amore, la passione, il desiderio, l’amicizia, la speranza, la delusione, il dolore.
La morte non è che un passaggio necessario, certo doloroso, ma non per questo la vita non merita di essere vissuta.
Indossare l'inverno sopra l'estate: sotto e dietro la morte, c'è la vita.
Indossare l’inverno sopra l’estate: sotto e dietro la morte, c’è la vita.
Questo è l’insegnamento più grande di Violette, la guardiana. Non solo del cimitero, ma dei segreti della vita.
Rispondi