Come ci prepariamo all’asilo nido

Letture consigliate:

– “Primo giorno di asilo”, Esther Van Den Berg

– “I tre piccoli gufi”, Martin Waddell

Mi sono chiesta se aprire questa rubrica un po’ diversa dalle altre di cui mi occupo sul mio blog. Ero titubante, perché il contenuto che avrei portato sarebbe stato diverso, più personale. E perché questa rubrica si rivolge soprattutto a genitori, zii, insegnanti, scrittori di libri per bambini e non a lettori in senso lato.

Chi mi conosce sa che mi pongo molte domande e che difficilmente trovo risposte. Vivo di dubbi e questo spesso mi porta a essere meno serena di quanto vorrei. Ma è la mia natura, ho imparato ad accettarmi per quello che sono.

Dunque, che fare? Pubblicare? Non pubblicare?

La risposta la potete intuire da soli.


Come ci prepariamo al nido?


Ci stiamo concentrando su due libri: Il primo giorno di asilo di Esther Van Den Berg e I tre piccoli gufi di Martin Waddell.


Il primo settembre è un primo gennaio che cade di lunedì per tutto il personale scolastico e per molti alunni.

Quest’anno siamo davvero in grande fermento: primo giorno di scuola dell’anno di prova di Gabriele, mio marito. Lunedì Chiara comincerà l’inserimento al nido. E io? Appesa, a fare un po’ questo, un po’ quello, ma ci sono abituata. Attendiamo le convocazioni e vediamo dove andrò a finire. Non perdiamoci oltre e torniamo a noi.

Perché pubblicare oggi questo post? Perché i preparativi fervono e dovranno crearsi nuovi equilibri. A volte mi sembra di non essere pronta, e stamani mi è venuta la strana immagine del farsi liquido per adattarsi meglio al contenitore senza perdere la nostra natura, ciò che ci compone nel profondo. Io, un sasso, ho passato tanto tempo a farmi gas e a rarefarmi, disperdendo soprattutto quello che ero, perché la necessità me lo imponeva. Il mio proposito per questo anno è essere più liquida, più adattabile, senza perdere di vista me stessa. Ce la farò? Ve lo saprò dire tra un po’ di settimane…


Dunque, l’argomento di oggi è: come ci prepariamo al nido? Premetto che Chiara è una lettrice molto forte. Mi è venuto spontaneo affrontare questo tema attraverso i libri. Ne stiamo usando due e voglio condividere con voi quello che l’esperienza di lettura ci sta dando nella speranza che possa essere utile anche a qualcun altro.

Ci stiamo concentrando su due libri: Il primo giorno di asilo di Esther Van Den Berg e I tre piccoli gufi di Martin Waddell.


Il primo giorno di asilo di Esther Van Den Berg è un libro molto grande: quando io e Chiara lo leggiamo sul divano, scompariamo dietro le sue pagine enormi. In genere sono io a tenerlo, lasciandola libera di indicare con l’indice le cose che vuole approfondire o di cui vuole conoscere il nome.

Cippi, un pettirosso, è al suo primo giorno di asilo. La mamma lo accompagna nel grande albero e lui entra con reticenza. Una volta dentro, però, svolge diverse attività, parla con i compagni e la maestra, acquista autonomia con piccole conquiste personali. E poi che succede? Arriva l’ora di tornare a casa. Cippi e la mamma si abbracciano e il pettirosso chiede alla maestra se può tornare anche il giorno dopo.

La maggior parte delle scritte sono in stampatello, non tutte purtroppo. I disegni sono molto belli e curati. Con Chiara ci divertiamo a scovare tutti i più piccoli dettagli. Da mamma, ho apprezzato molto che l’asilo sia composto da animali diversi tra loro. Credo che sia un particolare fine, perché inizia a far alfabetizzare i più piccoli con il concetto di identità e di diversità: ognuno di noi è quello che è, siamo tutti diversi tra di noi, condividiamo spazi, forse giochi e passioni. La diversità come caratteristica normale dell’umanità: un cinghiale che diventa amico di un tasso, perché no?

Il libro fornisce al bambino un’idea delle attività che lo aspettano al nido: accoglienza, gioco motorio, manipolazione, pasto, condivisione delle esperienze, attività all’aperto. Una routine in grado di tranquillizzare i più piccoli e che mi sta permettendo di preparare Chiara al nuovo modo in cui trascorrerà le mattine con i suoi pari.

E poi, dettaglio non meno importante, la mamma torna. Bello stare all’asilo, ma bello anche ritrovarsi. Questo dettaglio può sembrare forse irrilevante, ma credo che per i nostri figli e anche per noi sia rassicurante.

[Detta tra noi, tanto non ci vede nessuno, dopo due anni e mezzo passate a strettissimo contatto, credo che questo libro stia preparando molto anche me a questo passaggio].


L’altro titolo su cui stiamo lavorando è I tre piccoli gufi di Martin Waddell.

A differenza dell’altro, questo non è un libro che tratta nello specifico dell’asilo nido. Ci sono tre piccoli gufi, Sara, Bruno e Tobia che nel bosco, di notte, aspettano la mamma. I gufi pensano molto e si chiedono dove sia la loro mamma. Escono dal loro nido, nella notte, la aspettano. Sfidano la loro paura di essere abbandonati e si stringono, condividendo tra loro preoccupazione e desiderio. E poi la mamma torna. La mamma torna come è naturale che sia. I piccoli gufi adesso sono felici.

Abbiamo la versione cartonata del libro, molto piccola e facile da maneggiare. Lascio che sia Chiara a sfogliarla e spesso lo fa da sola, senza coinvolgermi direttamente nella lettura.

Perché questo libro è importante? Perché insegna queste cose: che la mamma tornerà; che la paura dell’abbandono è una paura, sì, ma infondata, perché la mamma tornerà; che la paura, se la condividi con gli altri, forse è meno terrificante o almeno potrai trovare conforto e comprensione in chi ti è vicino; che ci sono tanti piccoli gesti per vincere le proprie paure: il più piccolo, ma il più difficile da fare, è dirle ad alta voce.


Che altro aggiungere? Stiamo lavorando anche con un piccolo librino in inglese, Kindergarten di Alena Razumova per contribuire a rafforzare l’idea delle attività che andrà a svolgere e per iniziare a familiarizzare con una lingua straniera.


In ogni caso, lo so, lunedì sarà un giorno importantissimo per me e per Chiara, per il nostro rapporto. Sarò proprio io a fare l’inserimento con lei e con altre mamme mi capita di scherzare sul fatto che servirà più a me che a lei. Spero di non emozionarmi troppo e di non piangere. Se dovesse succedere, non sarà una tragedia: le dirò che la mamma è felice per lei e per le nuove esperienze che farà, che all’inizio sarà un po’ difficile staccarsi, ma che all’uscita ci sarà sempre il mio abbraccio ad aspettarla.

[Ecco, lo sapevo: sto già piangendo. Ma Chiara dorme e non sa ancora navigare e leggere da sola].


Spero che questa rubrica diversa dal solito vi sia piaciuta e che possa essere utile anche a voi! I consigli di lettura che vi ho fornito valgono per bambini grandicelli che stanno per iniziare l’asilo nido o per quelli che andranno alla scuola dell’infanzia.

Se avete altri titoli da suggerirmi su questo o su altri argomenti o vi piacerebbe che io e Chiara leggessimo qualche titolo in particolare, siamo qui! I nostri libri preziosi sono anche i vostri se volete fermarvi con noi in uno dei nostri angoli di lettura!



4 risposte a “Come ci prepariamo all’asilo nido”

  1. E’ passata una vita, la mia si divertiva.

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    1. Stamani si è divertita, ma oggi è nervosetta. Avevo più paura io di lei! È stata una bella esperienza, invece!

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