Cinque domande a Giulia Anastasi, autrice di “Come una fenice”

Se anche solo una donna troverà il coraggio di scappare da un marito violento, grazie al mio libro, mi sentirò felice e soddisfatta.
Giulia Anastasi
Una pausa caffè veloce, quella di questo lunedì, ma che non vi lascerà indifferenti. Perché è un caffè molto amaro quello dei primi sorsi e che si chiude con un abbraccio di dolcezza e di speranza.
Oggi ospitiamo Giulia Anastasi, autrice di “Come una fenice“, un romanzo che definisce crudo, utile e sincero.
In “Come una fenice” viene narrata una storia, tratta da una storia vera, di un legame imposto, di un legame infelice, che finisce con il diventare un legame violento, malato. La casa, un ambiente sacro e protetto, diventa il luogo più pericoloso, una “prigione dorata”. Che cosa ti ha spinto a scrivere prima e poi a pubblicare questa parte di vissuto così intima e personale?
La voglia di voler aiutare le altre persone. Se anche solo una donna troverà il coraggio di scappare da un marito violento, grazie al mio libro, mi sentirò felice e soddisfatta. Raccontare quella parte della mia vita non è stato semplice, perché mi ha costretta a riviverla, ma lo sentivo necessario e sono sempre stata una persona incline ad aiutare gli altri; quindi, questa motivazione mi ha spinta ad andare avanti anche nei passaggi più difficili.
Già sfogliando l’estratto del tuo libro, Giulia, rimaniamo colpiti dalle giustificazioni che la protagonista adduce riguardo al comportamento del marito. Pensi che questo libro possa aiutare le persone a riconoscersi o a riconoscere questo tipo di rapporti? Che consiglio ti senti di dare a qualcuno bloccato in una relazione di questo tipo?
Sì, come accennato nella risposta di cui sopra, aiutare le altre persone è proprio uno degli obiettivi per cui ho scritto il romanzo. Non sono un’esperta al riguardo ma consiglio alle donne che vivono situazioni problematiche di non giustificare i comportamenti del marito o del compagno. Io, per esempio, a un certo punto ero arrivata a convincermi che quella fosse la normalità e c’è voluto l’intervento di una persona, Nicola, un uomo che mi amava davvero e che io ho amato con tutta me stessa, per aprirmi gli occhi e farmi capire cosa sia il vero amore.
Se tu dovessi definire il libro con tre parole, quali useresti?
Crudo, utile, sincero.
Nicola mi trattava come ogni uomo innamorato dovrebbe trattare la donna che ha al suo fianco, ma c’erano troppe cose, troppi rischi e così, per proteggere mio figlio, non ho colto l’occasione. Per questo adesso dico a tutti, non fatevi scappare una buona occasione quando ve la ritrovate davanti
Giulia Anastasi
Nel tuo libro, come nella vita, non sono presenti solo uomini sbagliati. Ci sono due grandi amori: Rosario e Nicola. Due tipi di amori diversi. In che modo aiutano Giulia a rinascere come una fenice?
Rosario è mio figlio (che ho adottato all’estero, combattendo molto) e mi ha salvata in tutti i modi in cui un figlio può salvare una madre in quella situazione. Io provo un amore smisurato nei suoi confronti. Nicola è il ragazzo, poco più giovane di me, che si era innamorato di me quando ancora stavo con mio marito. Lui non sembrava aver paura di mio marito o della famiglia di lui, e per me questo era assurdo perché quella famiglia era, ed è tuttora, molto ricca e influente. Nicola mi trattava come ogni uomo innamorato dovrebbe trattare la donna che ha al suo fianco, ma c’erano troppe cose, troppi rischi e così, per proteggere mio figlio, non ho colto l’occasione. Per questo adesso dico a tutti, non fatevi scappare una buona occasione quando ve la ritrovate davanti.
Vorrei concludere questa brevissima intervista parlando di libertà e di possibilità, perché poi è quello che succede nel libro. Anche il titolo ci suggerisce che tu voglia mandare un messaggio positivo e propositivo condividendo la tua storia. Ci descriveresti che cos’è per te la libertà?
La libertà è essere al sicuro. Ci sono tanti modi per sentirsi ed essere in trappola. Nel mio caso, purtroppo, ho sperimentato sia la violenza fisica sia quella psicologica ma già quest’ultima è abbastanza perché una donna debba rendersi conto che nella coppia c’è qualcosa che non va. Io ho trovato la forza di liberarmi da quelle catene, ma non è stato facile. Dopo quegli episodi ne sono venuti altri, che non racconto nel libro, e sono stati complessi, seppur per diverse ragioni. Adesso sono felice, mamma di due figli, Rosario (che ormai è adulto) e una ragazza adolescente avuta dopo gli avvenimenti narrati nel libro. Siate liberi, uomini e donne, e non permettete a nessuno di tarparvi le ali.
Siate liberi, uomini e donne, e non permettete a nessuno di tarparvi le ali.
Giulia Anastasi
Ringraziamo Giulia Anastasi. Ci puliamo gli angoli della bocca dal caffè che ha sbaffato e ci sentiamo diversi. Forse meno soli, forse più fortunati, forse più compresi. Vi auguro di essere più liberi.
Se le risposte di Giulia Anastasi vi hanno incuriosito, vi suggerisco di approfondire qui.
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