Tommaso De Martino, tra i curatori di Enne2, risponde alle nostre domande

[…] cultura accessibile a tutti, ma per esserlo davvero non si può che perseguire la strada della gratuità. Se non voglio considerare il libro come mero prodotto, la prima cosa che posso fare e smetterla io per primo di considerarlo come tale e permettere a chiunque di leggerlo, come se fosse un dono, e in questo senso rivendico tale scelta come scelta politica e non solo filosofica.
Tommaso De Martino, tra i fondatori di “Enne2”
Una pausa caffè che merita di essere gustata a sorsi lenti, questa, magari dedicandoci alla lettura per non perdere il buon allenamento. Per ricordarci che è necessario fare cultura in ogni occasione, a ogni occasione.
Quando ho scoperto l’esistenza di “Enne2” sono rimasta letteralmente affascinata dalla filosofia (ops, Tommaso direbbe dalla politica) alla base di questa eRivista letteraria. Non pensate che “eRivista” sia un errore di battitura. Continuate la lettura e capirete tutto meglio.
Tommaso De Martino, autore e curatore di “Enne2”, ha risposto per noi ad alcune domande. Nell’ultima, lo ammetto, sono stata un po’ cattivella, ma ero sicura che la risposta mi sarebbe davvero piaciuta.
Vi segnalo anche la pagina fb della eRivista e adesso vi lascio all’intervista con Tommaso De Martino.
Ciao Tommaso, ben arrivato! Quando ci siamo sentiti la prima volta sono rimasta estremamente colpita dalla tua politica, come la chiami tu. Io la chiamo filosofia, ma in questo caso non è il termine tecnico l’oggetto del nostro interesse. Alla base delle tue attività di autore e di curatore di rivista letteraria c’è un assunto in apparenza molto semplice, ma che mi sembra si sia perso nell’ultimo periodo: “La cultura è per tutti e a tutti deve essere accessibile”. Una scelta coraggiosa, oserei dire, in un contesto in cui troppo spesso il libro è considerato un mero prodotto. Vuoi raccontarci in che modo applichi questa politica ai tuoi scritti e alla rivista che curi?
Ciao Serena, innanzitutto lasciami dire che il coraggio l’identifico con altre scelte: è coraggiosa la scelta di lasciare il lavoro sicuro per inseguire i propri sogni, ad esempio, e invidio moltissimo chi prende questa decisione; più che coraggiosa la definirei una scelta coerente con il mio modo di essere e pensare, e in questo è insito il rifiuto di tanti aspetti della nostra società, primo fra tutti la mercificazione – che si può applicare a tutto, compreso il libro. Ma è il libro, così come noi lo conosciamo oggi, ovvero stampato, che nasce proprio dall’esigenza di superare un limite, in tal caso il limite dato dalla produzione di libri scritti a mano, più costosi e quindi accessibili solo per una minima parte della società di allora. L’invenzione della stampa ha permesso questa piccola rivoluzione; oggi abbiamo il web, che nasce all’insegna della libertà ma poi viene ingabbiato, e che come il processo di stampa un tempo, permette di abbattere i costi di produzione – purtroppo dobbiamo partire da questo assunto che anche il libro è un prodotto per muoverci nella realtà senza gli occhi bendati altrimenti non si va da nessuna parte – e di arrivare a molti, potenzialmente a tutti quelli che hanno una connessione dati. Su questo possiamo avviare un’altra rivoluzione, quella della cultura accessibile a tutti, ma per esserlo davvero non si può che perseguire la strada della gratuità. Se non voglio considerare il libro come mero prodotto, la prima cosa che posso fare e smetterla io per primo di considerarlo come tale e permettere a chiunque di leggerlo, come se fosse un dono, e in questo senso rivendico tale scelta come scelta politica e non solo filosofica. Non sarebbe bello che invece di coprire i costi esorbitanti per la Difesa, uno Stato decidesse di coprire i costi per la Cultura? Allora sì che sarebbe accessibile a tutti e avremo una difesa totale, quella culturale.
Un’altra scelta politica, o filosofica per dirla invece alla mia maniera, riguarda la scelta di non realizzare una rivista cartacea né una rivista in formato pdf da scaricare (consumando dati) e da stampare (consumando carta). Una scelta ecologica, potremmo dire. La rivista ENNE2 è infatti un vero e proprio ebook da scaricare in formato compatibile con il proprio eReader. Ci racconti com’è nata l’idea della rivista e quella di scegliere questo tipo particolare di pubblicazione?
L’idea della rivista nasce dall’osservazione e dall’assenza: come autore ho spesso guardato al mondo delle riviste letterarie, sono tante, sono belle, ben curate, e nelle loro redazioni così come tra i loro collaboratori c’è tanta professionalità. Il web ha favorito il nascere e il diffondersi di tali realtà culturali e il loro interagire – il fare rete – e questo è un bene da non perdere. All’inizio del 2022 ho notato che tutta questa produzione culturale era veicolata dal web, sul web, ma ancora legata a un’idea cartacea di rivista, con impaginazione ideata e progettata per la stampa; un file PDF è un file rigido, il PDF ha questa caratteristica e nasce proprio dall’esigenza di definire rigidamente le proprietà di un testo (margini pagina, tipo e dimensioni del font, interlinea, etc). Un file PDF è la soluzione ottimale se il contenuto deve essere dato alle stampe. Ma davvero nel 2022 possiamo leggere un racconto solo se lo stampiamo? Io penso di no. E il fatto che le riviste esistano anche in versione online ne è la riprova. Tuttavia, delle numerose riviste presenti nel panorama web, quelle che hanno anche una versione eBook (effettiva, non un file PDF convertito in formato eBook, la differenza è sostanziale nonché concettuale) si contano sulle dita di una mano. Così mi sono detto: perché non provare, vista la mia esperienza ventennale nel mondo informatico e web, a realizzare una rivista letteraria che sia disponibile esclusivamente in formato eBook, un formato che io definisco fluido perché permette al lettore di cambiare e gestire le proprietà di un testo in base alle proprie esigenze, dato che lavorando nel web ho imparato che tutto quel che si progetta deve essere accessibile e usabile perché non possiamo sapere chi usufruirà di quel contenuto (potrebbe essere un ipovedente che ha la necessità di aumentare le dimensioni del font, oppure una persona che si affatica facilmente nella lettura a schermo e da qui la necessità di modificare luminosità e colore dello sfondo) né con quale dispositivo lo visualizzerà: posso leggere un PDF sullo schermo del computer ma provate a leggere quello stesso PDF sul vostro smartphone? Dopo poco vi renderete conto che la sua lettura risulterà decisamente difficoltosa. Ecco perché dico che Enne2 nasce dall’osservazione e dall’assenza, e al di là della questione ecologica, che c’è, ben più rilevante nella scelta di produrre un eBook sono i principi di fluidità e accessibilità dei contenuti, e usabilità del formato, ovvero porre al centro dell’attenzione il lettore.
Enne2 nasce dall’osservazione e dall’assenza, e al di là della questione ecologica, che c’è, ben più rilevante nella scelta di produrre un eBook sono i principi di fluidità e accessibilità dei contenuti, e usabilità del formato, ovvero porre al centro dell’attenzione il lettore.
Tommaso De Martino
Un altro aspetto che ho apprezzato, mettendomi nei panni di un lettore, è la possibilità di leggere quelli che sono definiti “eStralci”, ovvero dei brevissimi estratti dei racconti contenuti all’interno del numero. Molto spesso le riviste scelgono di pubblicare al massimo l’indice, indicando titolo del racconto, nome e cognome dell’autore, stop. Niente di più. Come se un titolo o, peggio, la firma dovesse dirci qualcosa su ciò che dobbiamo aspettarci. La vostra scelta mi sembra molto azzeccata: pone al centro la storia e lo stile in cui è narrata. Potremmo dire che in questo caso mai l’espressione “acquistare a scatola chiusa” fu più sbagliata, non solo per la gratuità, ma anche per l’entrare fin da subito dentro la rivista. Mi sembra che questa filosofia, ops, politica, si sposi anche con quello che fai come autore. Ne abbiamo già parlato nella prima domanda. Adesso ti chiedo, invece, come hanno reagito i lettori e gli altri autori di fronte a queste tue scelte.
Be’ la scelta di pubblicare quelli che ho definito eStralci, ribattezzati così a seguito della ridefinizione di Enne2 come eRivista, è conseguenza della scelta di uscire solo in formato eBook e di dover fare i conti anche con il sito della rivista; non avrebbe avuto senso pubblicare lo stesso racconto per la lettura sul web perché sarebbe venuto meno il presupposto di partenza, ma allo stesso tempo non volevo dare al lettore l’impressione di “acquistare a scatola chiusa”, anzi definiamolo “incontro al buio” così ci leviamo dai piedi il termine acquistare. Non lo trovavo corretto, a maggior ragione se poniamo al centro dell’attenzione il lettore, e di conseguenza nella realizzazione del sito di Enne2 ho adottato questa soluzione, e mi fa piacere che tu ne abbia riscontrato la valenza, perché come hai ben detto, quel che si cerca di fare con questa sezione del sito è di fornire a chi legge un estratto brevissimo ma significativo di quel che è la storia e lo stile del racconto; non sarà sicuramente esaustivo, ed ha anche una componente soggettiva (la mia inevitabilmente, come curatore del sito), ma è forse un buon compromesso. Non saprei dirti come hanno reagito i lettori e gli autori a questa sezione del sito, non abbiamo avuto riscontri su questo, nemmeno negativi e fa ben sperare, però anch’esso è parte integrante della filosofia della rivista, che vuole porre al centro dell’attenzione il racconto, anche se è inevitabile che dietro un’opera dell’ingegno umano, racconto o dipinto che sia, ci sia un autore; non lo dimentichiamo, non vogliamo la sua estinzione, anzi, vogliamo mettere gli autori in condizione di essere letti, visibili, contattati, lodati e criticati – se loro lo vogliono, ché la fluidità di Enne2 investe anche la rigidità delle regole e non obbliga gli autori a inserire i loro contatti se non lo gradiscono.
[…] il vero valore di un libro può definirlo solo il lettore proprio attraverso l’attivazione di quelle emozioni che ci definiscono come esseri umani. Vale per la scrittura come per ogni altra forma d’arte, ed è il solo valore di cui si dovrebbe tener conto se il mondo dell’arte non fosse in mano a tanti mercanti
Tommaso De Martino
DIY: Do It Yourself. I lettori non pagano per leggere la rivista; i curatori non percepiscono denaro per la rivista; anche gli autori che inviano i loro scritti lo fanno a titolo gratuito. Che tipo di opere e di collaborazioni cercate? Se puoi, dacci anche qualche informazione tecnica!
Ecco, se vogliamo indicare un colpevole di tutto ciò è proprio il DIY, la sua filosofia e il ruolo determinante in quel che è stato il movimento punk, e dalla consapevolezza che se hai qualcosa da esprimere puoi farlo. Potrai non crederci ma la spinta a creare Enne2 è partita guardando un documentario sulla scena punk e hardcore italiana degli anni ‘80: ragazzi mossi dalla necessità di esprimersi che mettevano su un gruppo, si producevano il disco e lo vendevano/scambiavano con realtà simili sparse per il globo e tutto tramite la posta ordinaria, creando così una scena passata alla storia. E adesso che siamo nel 2022, che tutto viaggia alla velocità del pensiero, che siamo interconnessi e che ci si può raggiungere in mille modi in pochissimo tempo – dalla mail alla videocall – vogliamo davvero perdere questa esperienza significativa o non sarebbe invece il caso di ripercorrerla con tutte le novità tecnologiche che abbiamo a disposizione e provare a vedere se un altro mondo, o modo – voliamo più bassi – è possibile?
Ed è fattibile e lo abbiamo realizzato a costo zero, tramite la pratica di condivisione delle conoscenze e utilizzando risorse e software free. Enne2 si muove in questa direzione ed è aperta a qualsiasi collaborazione. La fluidità del formato e l’azzeramento dei costi dato dalla politica del DIY ci permette di non avere limiti di battute nella ricezione e pubblicazione dei racconti, e l’autore che invia un racconto alla rivista non dovrà sottostare a regole di formattazione predefinite (e magari dover riformattare il suo testo prima di inviarlo), perché ciò non avrebbe senso visto che con la pubblicazione in formato eBook è il lettore che decide tipo e dimensione del font, interlinea, etc etc. Quindi, per rispondere alla tua domanda “che tipo di opere e collaborazioni cercate?”, posso dirti che ovviamente il primo requisito è la prestazione gratuita, anche se non lo considero un vero e proprio requisito in sé quanto piuttosto un’aderenza alla natura di Enne2. Lo stesso discorso vale per chi vorrà far parte della redazione, con la sola differenza, rispetto a chi invia i propri racconti o a chi concede l’uso delle proprie opere pittoriche, che una collaborazione attiva significa avere del tempo da donare; per ora siamo in tre (io, Silvia Lenzini e Roberta Spagnoli) e ci dividiamo il lavoro in base alla professionalità e sensibilità di ognuno, perché non bisogna mai dimenticare che la cultura, la sua valenza, il suo sviluppo e diffusione, passa anche dalle relazioni.
Ti lascio con una domanda un po’ spinosa, quella che potrebbe essere una “critica” da un punto di vista diverso (politico, filosofico, fai tu). Come si concilia il concetto di rendere la cultura accessibile a tutti con il riconoscimento della professionalità e del valore artistico di chi la penna la muove? Penso che anticipando questa possibile obiezione, visto che tra le altre cose sei anche un autore, il tuo punto di vista possa arrivare a destinazione e colpire anche gli indecisi. Nel frattempo ti ringrazio ancora per essere stato con noi!
Questa è davvero una domanda spinosa, ma anch’io mi ci sono confrontato spesso e duramente con me stesso. Chiariamo subito che Enne2 non è l’unica rivista gratuita, anzi, siamo in buona compagnia dentro una realtà numerosa. Diciamo anche che come consumatori siamo assuefatti all’idea di attribuire maggior valore alle cose più costose, e potrebbe essere diversamente in un sistema capitalistico? Difficilmente, se non per cose il cui valore è investito, ad esempio, da questioni affettive o personali. In questo ragionamento sul valore si innesta anche il discorso del riconoscimento della professionalità. Contributo gratuito o prestazione gratuita non significa non riconoscerne il valore dell’opera o dell’artista, ma andare al di là di questo per perseguire un valore più nobile, quello dell’accessibilità alla cultura, e nel caso specifico di Enne2 la valorizzazione della forma racconto e visibilità delle opere pittoriche degli artisti ospiti (uno per ogni numero) che accompagnano ogni racconto dell’eBook in un gioco emozionale. Però permettimi anche di fare questo ragionamento ponendo queste domande: il prezzo di copertina di un libro corrisponde, combacia, con il valore artistico e professionale? Oppure, più onestamente, il prezzo di copertina di un libro corrisponde in quota preponderante alle spese che si sostengono per la sua realizzazione e diffusione? Le case editrici riconoscono effettivamente la professionalità o ciò che riconoscono maggiormente è la vendibilità di un autore? Vedo case editrici dare valore a chi valore forse non ne ha così tanto, vedo autori valevoli sminuiti in questo gioco del mercante in fiera, vedo autori attribuirsi grande valore per piccole cose, e grandi autori rimanere umili… e tutto questo per dire che il vero valore di un libro può definirlo solo il lettore proprio attraverso l’attivazione di quelle emozioni che ci definiscono come esseri umani. Vale per la scrittura come per ogni altra forma d’arte, ed è il solo valore di cui si dovrebbe tener conto se il mondo dell’arte non fosse in mano a tanti mercanti. Per fortuna non tutti lo sono. Non sarebbe bello, ad esempio, avere musei aperti a tutti, gratuitamente, perché tutti usufruiscano delle emozioni che offre l’arte, così come sarebbe bello che siano aperti a tutti gli artisti, indipendentemente dalla loro vendibilità, per dare l’opportunità a un odierno Van Gogh di farsi conoscere e apprezzare? Noi proviamo a restare fuori da questo gioco, proviamo a riconoscere la professionalità dell’autore al di fuori della logica del mercato e del denaro attraverso la produzione e la diffusione di un eBook di qualità, mettendoci passione, professionalità e anima, perché crediamo che un altro mondo è possibile: quello nel quale il valore artistico di un’opera è determinato dalle emozioni che suscita in chi la fruisce.
la cultura, la sua valenza, il suo sviluppo e diffusione, passa anche dalle relazioni.
Tommaso De Martino
Ringrazio ancora Tommaso per averci portato dentro e dietro la eRivista “Enne2”. Sono sicura che ne sentirete ancora parlare 😉
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