Intervista all’autrice Margherita Bonfilio

Certamente la poesia può e deve cambiare il mondo, partendo dalle nuove generazioni che vanno educate a riconoscere e ascoltare le proprie emozioni traducendole in parole. Parole che possono divenire anche denuncia, protesta, grido di dolore o espressione di dolcezza, amore, stupore, meraviglia. Nella poesia c’è tutto e sicuramente può scuotere le coscienze, anche quelle più addormentate.
Margherita Bonfilio
Quando si parla di letteratura e di cultura, trovo sia fondamentale darsi da fare in prima persona per la diffusione di questi due aspetti. Margherita Bonfilio, docente, autrice, poetessa, fa tutto questo e molto altro.
Ma chi è Margherita Bonfilio?
Nata a Penne (PE), docente di Informatica, appassionata di teatro, letteratura, poesia, giornalismo. Partecipa attivamente all’attività letteraria e giornalistica. Numerose pubblicazioni di poesie e racconti. Presente come autrice in diversi Reading poetici ed eventi culturali in tutta Italia. Dal 2010 scrive diversi libri pubblicati sul sito di “il mio libro”.
Nel 2022 pubblica il libro per ragazzi “Storie Fantastiche” A&A Marzia Carocci Edizioni e il libro di poesie a quattro mani con Annamaria Citino “Sciabordio delle onde” Armando Siciliano Editore.
Ciao Margherita. Ci siamo conosciute per la nostra collaborazione con Poesia: femminile, singolare. Entrambe, infatti, recensiamo libri. Inizio quindi con una domanda per la tua parte lettrice. Sei sempre stata una lettrice forte oppure ti sei avvicinata alla lettura in un secondo momento?
Leggo fin da bambina. Una passione che mi ha trasmesso mia madre leggendo per me quando ero piccola e regalandomi sempre un libro dalle elementari in poi.
Ci racconti come è nata la tua passione per la lettura?
Ascoltando la voce di mia madre che mi leggeva i classici e poi frequentando le librerie dove amavo sfogliare e poi acquistare il libro da leggere. Da grande leggo recensioni e amo scovare nuovi autori. Amo i romanzi di ogni genere e la poesia.
Al tuo attivo hai numerose pubblicazioni che spaziano dalla poesia alla narrativa per bambini. Che cosa hanno in comune, secondo te, questi due universi?
Il desiderio di condividere emozioni, immagini e una parte di me.
Ho trovato in entrambi i contesti una particolare sensibilità. Un invito, nello specifico, a ritrovare i sentimenti più profondi e a rispettare chi e ciò che ci circonda. Margherita, secondo te la poesia può cambiare il mondo? Se sì, in che modo?
Certamente la poesia può e deve cambiare il mondo, partendo dalle nuove generazioni che vanno educate a riconoscere e ascoltare le proprie emozioni traducendole in parole. Parole che possono divenire anche denuncia, protesta, grido di dolore o espressione di dolcezza, amore, stupore, meraviglia. Nella poesia c’è tutto e sicuramente può scuotere le coscienze, anche quelle più addormentate.

“Storie fantastiche” è una raccolta di racconti per bambini dai sette anni. Che tipo di storia dobbiamo aspettarci di trovare tra le sue pagine?
Sono storie nate dalla mia fantasia, alla riscoperta della fanciulla che vive in me, desiderosa di sognare e stupirsi.
Possiamo dire che attraverso la narrativa fantastica hai cercato di dialogare con i più piccoli della realtà quotidiana?
Certamente il primo pensiero è stato quello di rivolgermi alle nuove generazioni lasciando loro sempre un messaggio ed un insegnamento, poi ho scoperto che sono storie che riescono ad affascinare a tutte le età.
C’è un personaggio o un racconto di “Storie fantastiche” a cui sei particolarmente legata?
La caffettiera Gelsomina e la Teiera Arnoldo.
Puoi raccontarci perché?
Ho dato voce a questi due oggetti riscoperti nella vetrinetta della nonna affinché tramandassero alle nuove generazioni la forza di un amore di altri tempi, quello dei miei nonni. Ritrovo in questa storia profumo della mia infanzia quando rimanevo incantata a guardare questi oggetti un po’ retrò che non si potevano toccare, per paura di romperli.
Certamente il primo pensiero è stato quello di rivolgermi alle nuove generazioni lasciando loro sempre un messaggio ed un insegnamento, poi ho scoperto che sono storie che riescono ad affascinare a tutte le età.
Margherita Bonfilio

Mi capita spesso di imbattermi in quella che personalmente ritengo una falsa credenza, ovvero che la poesia sia impressione pura, istantanea buttata su carta senza labor limae. Vista la tua intensa attività poetica, vorrei che tu approfondissi con noi il lavoro che c’è dietro ogni singola poesia. Visto che ci siamo, quanto è importante legare con un filo rosso le poesie all’interno della stessa silloge?
È fondamentale trovare il filo rosso che lega le poesie di una silloge, a volte difficile da riconoscere e trovare.
In tutte le opere c’è Margherita, con il suo sentire fatto di tribolazioni, gioia, amore e voglia di catturare immagini e sentimenti.
Margherita Bonfilio
Quale tra le tue opere poetiche ritieni più rappresentativa di Margherita?
In tutte le opere c’è Margherita, con il suo sentire fatto di tribolazioni, gioia, amore e voglia di catturare immagini e sentimenti.
Penso che Arte e poesia, la mia prima raccolta singola, sia quella che contiene il germoglio della poesia di Margherita che poi è sbocciato e cresciuto nelle raccolte successive. A questa raccolta sono affezionata perché da lì e ancor prima da Pacati in versi, è cominciato tutto.
È anche la raccolta a cui sei più legata?
Si, anche se sono orgogliosa pure di tutte le altre. Ciascuna di esse per me è come un figlio da coccolare e aiutare a crescere divulgando le poesie che contengono. La contaminazione per la poesia è fondamentale.
Descrivi ogni tua opera con tre parole (tre, non barare):
Pacati in versi: coro di versi
Arte e poesia: poesia in arte
Il gusto dell’Arte: arte e poesia
Sciabordio delle onde: tumulto di sentimenti
Storie Fantastiche: storie per sognare
Suggerisci un sottofondo musicale per accompagnare la lettura delle tue opere (se vuoi puoi indicare anche una situazione ideale di lettura, tipo periodo della giornata, luogo, compagnia, ecc):
Pacati in versi: In un parco o in montagna
Arte e poesia: Bel Danubio blu
Gocce di rugiada: lungo il letto del fiume Serio
Il gusto dell’Arte: quattro stagioni di Vivaldi
Sciabordio delle onde: il fragore delle onde. Da leggere al tramonto in spiaggia
Storie Fantastiche: da leggere sul divano, sul tappeto o davanti al camino acceso.
Quando e come è nata la tua passione per la scrittura?
Questa passione nasce da bambina quando scrivevo testi teatrali per le recite in classe e partecipavo al mio primo concorso di poesia. Ho sempre scritto, sui quaderni, sul diario segreto e poi sul computer.
La contaminazione per la poesia è fondamentale.
Margherita Bonfilio
Che cos’è per te la scrittura?
Il modo per esprimere i miei sentimenti, le mie emozioni, ma anche la maniera per raccontarmi e raccontare, per tradurre in parole i miei pensieri e le mie fantasie.
Prima abbiamo approfondito gli aspetti in comune tra poesia e narrativa per bambini. In che cosa, invece, si differenzia il lavoro per questi due generi?
Là poesia è espressione dell’intimo sentire, e lì che esprimo la mia gioia, il mio dolore, lo stupore o la mia denuncia. Nella narrativa per ragazzi invece devo inventare una storia con i suoi personaggi che piano piano prendono forma, devo costruire un percorso che abbia un inizio e una fine che non deluda chi legge. Richiede un tempo di meditazione e preparazione che nella poesia non c’è. La poesia è trasporto, emozione, travolgimento, bisogno impellente di tradurre in parole ciò che sento.
Qual è la tua routine di scrittura, se ne hai una?
Non ho una routine vera e propria, non certamente per la poesia.
Ho una programmazione che riguarda il giornalismo, la partecipazione ad eventi e concorsi, la stesura e riorganizzazione di racconti.
In genere scrivo preferibilmente nel pomeriggio o meglio ancora la sera e la notte. Sono un “animale” notturno, è nel silenzio e nella solitudine che ritrovo me stessa!
Ho sempre scritto, sui quaderni, sul diario segreto e poi sul computer.
Margherita Bonfilio
Quali sono per te gli ingredienti che un bel romanzo deve avere?
Un incipit avvincente, un filo logico che accompagni il lettore lungo il viaggio, una buona caratterizzazione dei personaggi ed una ambientazione ben definita. Per finire penso che un romanzo debba lasciare un segno in chi legge affinché lo si possa portare nel cuore anche quando è terminato.
Qual è la parte più difficile per te nel tuo percorso di ideazione, struttura, scrittura e promozione dell’opera? Perché?
Di idee ne ho tante, ciò che mi è più difficile è fare ordine e costruire la struttura, almeno quella di massima, perché poi la fantasia mi conduce dove vuole. La scrittura è un momento magico, di assoluta liberazione e creatività, mi entusiasma e mi esalta. La scrittura è un momento tutto mio, in cui non voglio nessuno vicino.
La promozione è un’attività molto impegnativa ma anche coinvolgente. Si impara piano piano, sbirciando qua e là e rubando suggerimenti da chi è più esperto in materia.
E la parte che reputi più stimolante e divertente?
Sicuramente la scrittura. Più tosta è la revisione del testo.
C’è un autore a cui ti ispiri? Perché?
Mah, non credo di avere un autore a cui mi ispiro. Però leggo tanto e assorbo pensieri, parole e riflessioni che rielaboro, faccio miei e riproduco in una nuova forma, la mia appunto.
Per le favole ho letto autori classici e autori moderni, poi però ho fatto a modo mio liberando la mia creatività e creando un mio stile, in modo molto naturale e spontaneo.
E un poeta? Perché?
Sono tanti i poeti classici che mi piacciono a cominciare da Leopardi con Pascoli, Montale, Ungaretti, Neruda, Alda Merini. E più ci sono quelli moderni, famosi ed esordienti. Sono una carta assorbente. Ciò nondimeno il mio stile è solo mio e non l’ho copiato da nessuno anche se nei miei testi a volte si sente l’influenza degli autori che ho nominato, ma io non me ne accorgo nemmeno, perché ormai fanno parte di me.
Quanto è importante, secondo te, la lettura di altri autori e di altri poeti per migliorare la propria scrittura?
Fondamentale, a tutti i livelli. Dalla poesia alla narrativa di tutti i generi. Il confronto con gli altri è costruttivo e formativo.
Preferisci leggere autori già affermati o emergenti? Perché?
Leggo di tutto, dai classici agli esordienti perché c’è sempre da imparare, da conoscere e scoprire. I contemporanei raccontano il nostro tempo, la loro scrittura risente del modo di vivere e pensare attuale, i classici forniscono le fondamenta.
Credi che la scrittura e la lettura possano cambiare il mondo? Se sì, in che modo?
La scrittura da sempre ha cambiato il mondo. La storia ce lo racconta. É attraverso la scrittura che si comunicano idee, si divulgano progetti e si forma la società.
Se tu dovessi indicare un’opera che hai letto e che ha cambiato il modo in cui vedi il mondo (intorno a te o dentro di te), quale indicheresti? Perché?
Ogni opera ha apportato un cambiamento in me, difficile se non impossibile indicarne una in particolare.
Da piccola “Piccole donne”, “In famiglia”, “David Copperfield”, “Piccolo Mondo antico” e poi di tutto, perché leggo dai gialli ai romance, ai libri tematici, tutto ciò che mi attira…
Che tipo di opere ti piace leggere? Che genere o che stile devono avere? Devono affrontare particolari temi? Raccontaci cosa cerchi come lettore.
In pratica ho già risposto. Sappi che se passo in una grande libreria mi lascio affascinare dalle copertine e dal profumo della carta. Studio il tipo di carattere, la quarta di copertina, la prefazione, e poi apro a caso e ne leggo una pagina per vedere se ne sono soggiogata. Naturalmente leggo recensioni e seguo presentazioni, ma in libreria è diverso.
A cosa stai lavorando? E che cosa puoi anticiparci sui tuoi progetti futuri?
Sto scrivendo racconti, racconti di genere diverso. Magari uno di essi lo svilupperà e ne farò un romanzo breve.
Intanto non abbandono la poesia e quindi continuo a partecipare ad iniziative diverse di reading, performance e concorsi.
Leggo e scrivo recensioni.
Scrivo settimanalmente su un giornale on line e quindi sono sempre a caccia di notizie.
Se me lo chiedono scrivo prefazioni ai libri.
L’importante è scrivere….
Là poesia è espressione dell’intimo sentire, e lì che esprimo la mia gioia, il mio dolore, lo stupore o la mia denuncia. Nella narrativa per ragazzi invece devo inventare una storia con i suoi personaggi che piano piano prendono forma, devo costruire un percorso che abbia un inizio e una fine che non deluda chi legge. Richiede un tempo di meditazione e preparazione che nella poesia non c’è. La poesia è trasporto, emozione, travolgimento, bisogno impellente di tradurre in parole ciò che sento.
Margherita Bonfilio
Oltre alla scrittura e alla lettura, hai altre passioni? Che cosa ci racconti a riguardo?
Mi piace il teatro e la lettura ad alta voce, la danza e in particolare le Danze dell’800. Faccio parte della Società di danza diretta da Fabio Mollica e partecipo ai Gran Balli che sono delle rievocazioni dei Balli ottocenteschi con le musiche, l’etichetta e gli abiti dell’epoca.
Poi mi piace cantare, amo le tradizioni popolari e infatti faccio parte di un gruppo di canto popolare bergamasco “Donne dell’era e musici” di Rovetta (BG).
Quale consiglio ti sentiresti di dare a un giovane autore che sogna di pubblicare il suo primo libro?
Di non lasciare niente nel cassetto. Di riordinare i propri scritti e proporli a una casa editrice non a pagamento oppure tentare il self publishing. Poi arriverà il resto. Intanto bisogna uscire allo scoperto e farsi conoscere.
Hai la possibilità di inviare nello spazio una sola opera (che sia una poesia, un racconto, un romanzo) di un autore più o meno conosciuto. L’autore puoi essere anche tu. In questa opera dovrebbe essere raccolto il tuo messaggio a memoria futura. Quale opera scegli e perché?
Lascio una poesia perché in ciascuna di esse c’è Margherita. Difficile scegliere.
Non sarai tu
Non sarai tu
a scaldarmi nelle notti senza luna,
quando solo le stelle
rischiarano l’orizzonte.
Non ci sarai tu
a portarmi a braccetto
lungo la via di casa,
non sarai con me
mentre rido
e poi piango e poi ti cerco.
Il tuo sorriso luminoso
mi accompagnerà
verso l’ultima meta
e niente potrà rendermi più felice
se non il sapere
che anche tu lo sei.
La scrittura è un momento magico, di assoluta liberazione e creatività, mi entusiasma e mi esalta. La scrittura è un momento tutto mio, in cui non voglio nessuno vicino.
Margherita Bonfilio
Risposte secche:
- Casa editrice o self? Entrambe
- Giallo o nero? Giallo
- Musica in sottofondo o silenzio? Musica
- Struttura a priori o in divenire? In divenire
- Prima persona o terza persona singolare? Terza
- Libro cartaceo o digitale? Cartaceo
- Revisione a schermo o su carta? A schermo
Grazie, Margherita, per il tempo che ci hai dedicato.
Se le sue risposte vi hanno incuriosito, potete approfondire qui:
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