Intervista all’autrice Angela C.

Delle risposte di Angela C. ho apprezzato l’onestà e la chiarezza: nessun giro di parole, ma una scrittura diretta che ci conduce dentro il suo mondo e quello dei suoi libri.
Angela C. è infatti autrice di tre volumi: “La dolcezza del sale”, “Un uragano dai capelli rossi” e “Piccole coincidenze“. I volumi hanno buone e numerose recensioni su Amazon.
Ciao Angela, ben arrivata. La prima domanda che vorrei porti (e ti chiedo di rispondere se te la senti e finché te la senti) è da dove nasce la scelta di firmare i tuoi libri con il nome e l’iniziale del cognome. A me ha fatto un effetto strano, come se tu fossi una persona che conosco anche se non è così. Insomma, mi ha avvicinato automaticamente a te come autrice. Ci racconti che cosa si nasconde dietro questa decisione?
Ciao, la decisione di usare solo l’iniziale del mio cognome è derivato dalla complessità: Casalanguida. Molti mettono l’accento dove non c’è, altri lo stroppiano, poi non è semplice da ricordare. Angela C è più immediato e non crea problemi, mi fa piacere se crea empatia perché io sono una persona semplice e facile nell’instaurare rapporti di simpatia e amicizia.
Che tipo di storie dobbiamo aspettarci di trovare tra le pagine dei tuoi libri?
I miei romanzi sono piccole oasi, sono pezzetti di vita dei protagonisti, quando nel bel mezzo della loro esistenza si spezza la quotidianità e affrontano gli imprevisti. Io racconto con ironia e semplicità cercando di coinvolgere il più possibile i lettori.

In “Piccole coincidenze” la protagonista Laura ha una vita che sembra perfetta e soprattutto già scritta. Tutto prevedibile, tutto liscio. Finché qualcosa distrugge questa apparenza. Vorrei chiederti che rapporto hai tu, Angela, con i cambi di direzione più o meno forzati. Nei panni di Laura, ti saresti comportata come lei fuggendo in una baita?
Laura si trova a un tratto ad affrontare un imprevisto inaspettato, (la scoperta del tradimento del suo compagno) proprio quando il suo percorso di vita era ben delineato. La sua reazione non è di fuggire in una baita per non affrontare l’imprevisto, ma bensì da persona impulsiva, di andare a riflettere su come poter riprendere in mano la sua vita. La prima reazione che ha Laura è reagire davanti al tradimento colpendo materialmente il suo fidanzato, e nel corso del racconto non ci sarà una sola volta che Laura si sentirà in colpa, lei è sempre lucida e consapevole che è stata ingannata e tradita ed è lei la vittima non la colpevole. Questo è importante da far capire a tante donne, è alla base di molte violenze domestiche sentirsi colpevoli per atteggiamenti del partner. Laura va via a riprendersi la propria vita e non permetterà a Fabio di manovrarla ancora.
Il destino: per quanto possiamo cercare di nasconderci ha il potere di trovarci. Così il destino arriva fino alla baita, bussa alla porta di Laura e… Non riveliamo troppo. Tu, Angela, credi nel destino?
Io sono un po’ fatalista, credo che se deve succedere qualcosa non esita posto dove tu possa nasconderti.
Non sono superstiziosa, ho iniziato a lavorare il 17, ho intrapreso viaggi e ho festeggiato di venerdì.
I miei romanzi sono piccole oasi, sono pezzetti di vita dei protagonisti, quando nel bel mezzo della loro esistenza si spezza la quotidianità e affrontano gli imprevisti.
Angela C.

“La dolcezza del sale” è un titolo tanto musicale quanto evocativo. Mi aspetto una storia dolce e insieme difficile, in cui il fulcro è la relazionalità. Anche la copertina mi richiama una riflessione: si può camminare in mezzo agli alberi, anche nei boschi più bui, ma insieme camminiamo verso la luce, verso la felicità. Che tipo di scombussolamenti si troverà ad affrontare la protagonista Carol?
La dolcezza del sale è proprio come tu lo hai definito, una storia difficile e amara che durante il percorso troverà spiragli si speranza ma anche trame intrigate. Solo l’amore in tutti sensi, quello vero e puro può sopravvivere alle cattiverie e agli interessi e alla fine anche il sale più amaro più diventare dolce.
Credo che il personaggio di Carol sia davvero molto interessante: orfana, madre per caso. Perché non è una madre di pancia, come si chiamano le donne che hanno partorito i propri figli, ma una madre di cuore. Un concetto di maternità, di cura, di altissima sensibilità quello che si trova tra le righe del tuo libro. C’è da parte tua un tentativo di sensibilizzare su questo tema?
Molti fanno distinzione: mio figlio, mio figlio adottivo. Io vorrei che si dica: mio figlio, stop. Una madre che ama è una madre a prescindere se lo ha partorito o meno. Una madre vera protegge sempre la sua creatura e la ama incondizionatamente, perché è l’amore a farci madri e padri non la provenienza del nascituro.
Carol potrebbe sembrare una donna incapace di amare, almeno in un primo momento. Tutto il sentimento è verso la piccola Nicole. Poi nella sua vita cambia qualcosa e arriva un uomo, il padre della bambina. Che cosa vorresti dire a Carol per prepararla a quell’incontro?
Quando Carol incontra Gabriel per la prima volta non sa quale sia il giusto comportamento, lei vorrebbe dare un padre a Nicol ma anche proteggere la sua piccola famiglia, lei non vuole perdere la bambina.
Vuole dare una chance a Gabriel ma lui gli è subito ostile, la cosa giusta da dire è non fidarsi mai, perché proprio dietro i sorrisi si nascondono le persone più false.

“Un uragano dai capelli rossi” è ambientato a New York. Come mai questa scelta?
La scelta della mia location dipende sempre dal tipo si storia che mi accingo a scrivere, New York è una città dinamica che mi permetteva di avere tutto l’occorrente per le mie pietanze se così posso dire.
[…] è l’amore a farci madri e padri.
Angela C.
“Un uragano dai capelli rossi” può essere etichettato perfettamente all’interno di un genere preciso. Ci riveli quale e da dove è nata la scelta di scrivere una storia di questo tipo?
Questo romanzo potremmo inserirlo sicuramente tra il genere “Chick lit” segue un pochino il mio genere, ragazze che non si lasciano dominare, che inseguono i loro sogni, che non si arrendono davanti agli ostacoli. Questo è abbastanza umoristico e dietro l’ironia nascondo la realtà: quante ragazze si sentono perfette?
Non tutti gli uragani seminano distruzione. Alcuni semplicemente scombussolano i piani e le nostre convinzioni. Che tipo è Kendra, la protagonista? E che capo è Daniel?
Kendra è una che non ha nulla da perdere, fa ciò che le viene in mente perché tanto non cambierebbe nulla, cosa potrebbe capitare a chi vive con la sfiga ogni giorno? Potrebbe essere solo migliore di come ti aspetti. Daniel è un uomo di successo e si comporta come tale, la sua vita è immagine e nessuno deve metterlo in ombra. Per questo lo scontro è inevitabile e nulla è scontato.
11.Nel tuo romanzo c’è anche una punta di mistero legata al personaggio di Louis. Kendra lo conosce via chat. Adesso ti faccio una domanda che esula un po’ dai libri e parla invece della quotidianità. Ti è mai capitato di avere amicizie o collaborazioni nate via internet senza incontrarsi di persona?
Si, molte persone le conosco via internet e ho amicizie nate allo stesso modo; alcuni li ho incontrati, altri mai.
12.Ho una curiosità più tecnica che credo possa essere utile anche ai nostri lettori: due dei tuoi libri sono stati pubblicati con il self-publishing, mentre uno con una casa editrice. È cambiato qualcosa nel tuo modo di lavorare tra questi due diversi tipi di pubblicazione?
Ho sempre pensato che una casa editrice potesse dare lustro a differenza del self- publishing, da una parte forse è vero perché sai che il tuo libro in qualche modo è stato apprezzato prima di arrivare ai lettori, ma una volta pubblicato ti rendi conto che un tuo figlio è invece stato spodestato da casa tua. Non hai alcun potere decisionale su di esso, ma, mi spiace dirlo è utilizzato solo per scopi di lucro dalla stessa CE. Sono tornata in self perché è più semplice arrivare al pubblico, è più facile farmi leggere tramite Kindle Unlimited. UN URAGANO DAI CAPELLI ROSSI in venti giorni ha avuto 23.000 pagine lette.
Io voglio che le persone leggano i miei libri.
Descrivi ogni tua opera con tre parole (tre, non barare):
“Piccole coincidenze”: Il destino decide
“La dolcezza del sale”: Il mare parla
“Un uragano dai capelli rossi”: L’amore guarisce tutto
Suggerisci un sottofondo musicale per accompagnare la lettura delle tue opere (se vuoi puoi indicare anche una situazione ideale di lettura, tipo periodo della giornata, luogo, compagnia, ecc):
I miei romanzi sono un po’ un toccasana, se sei triste puoi farti tirare su da loro.
“Piccole coincidenze”: Forza e Coraggio (Alessandra Amoroso)
“La dolcezza del sale”: Volevamo solo essere felici (Gabbani)
“Un uragano dai capelli rossi”: Guerriero (Mengoni)
Quando e come è nata la tua passione per la scrittura?
Io ho sempre avuto una fervida immaginazione ma mai il coraggio di pubblicare, poi ti accorgi che prima che sia troppo tardi devi tirar fuori anche quello altrimenti i sogni non potranno mai librarsi in volo.
[…] ragazze che non si lasciano dominare, che inseguono i loro sogni, che non si arrendono davanti agli ostacoli.
Angela C.
Che cos’è per te la scrittura?
Essere me stessa.
Qual è la tua routine di scrittura, se ne hai una?
Non ho ritmi precisi scrivo quando ho tempo.
Quali sono per te gli ingredienti che un bel romanzo deve avere?
Saper coinvolgere il lettore e non essere noioso.
Qual è la parte più difficile per te nel tuo percorso di ideazione, struttura, scrittura e promozione dell’opera? Perché?
La cosa più difficile è trovare i nomi e la location adatta; la promozione è la parte peggiore perché non so come fare, ed è difficilissimo farsi conoscere
E la parte che reputi più stimolante e divertente?
Scrivere la storia.
C’è un autore a cui ti ispiri? Perché?
Non ho uno scrittore preciso che mi ispiri, le mie storie nascono dalla mia testa e io le metto su carta.
Quanto è importante, secondo te, la lettura di altri autori per migliorare la propria scrittura?
Io leggo molto, leggere è come ricaricarsi.
Preferisci leggere autori già affermati o emergenti? Perché?
Leggo molti più emergenti che autori affermati.
Credi che la scrittura e la lettura possano cambiare il mondo? Se sì, in che modo?
Si, peccato che si legge molto poco, è importante leggere per rendersi liberi da preconcetti e avere esempi a cui ispirarsi.
Se tu dovessi indicare un’opera che hai letto e che ha cambiato il modo in cui vedi il mondo (intorno a te o dentro di te), quale indicheresti? Perché?
Ho letto davvero molto, e tanti generi, non saprei dire quale, ma tutti insieme mi hanno dato la forza di andare avanti e vivere esattamente come voglio io: libera di dire e fare ciò che ritengo giusto. Invito la gente a non nascondere le proprie idee per potersi creare degli amici, i veri amici apprezzano la lealtà.
Che tipo di opere ti piace leggere? Che genere o che stile devono avere? Devono affrontare particolari temi? Raccontaci cosa cerchi come lettore.
Non ho un genere preciso, spazio dai gialli ai Thriller, ai rosa, mi piacciono i libri storici e anche quelli antropologici, importante che non siano noiosi, altrimenti li lascio subito: ci sono troppi libri da leggere per sprecare il tempo con quelli che non mi piacciono.
A cosa stai lavorando?
Il mio quarto romanzo è in fase di editing, e sto scrivendo uno nuovo.
Tutti insieme mi hanno dato la forza di andare avanti e vivere esattamente come voglio io: libera di dire e fare ciò che ritengo giusto.
Angela C.
E che cosa puoi anticiparci sui tuoi progetti futuri?
Spero di poter pubblicare il mio quarto romanzo per Natale: è un rosa con sfumature di Thriller.
Oltre alla scrittura e alla lettura, hai altre passioni? Che cosa ci racconti a riguardo?
Adoro viaggiare, ma credo che tutti amino conoscere posti e gente nuova, mi piace la musica e passeggiare.
Quale consiglio ti sentiresti di dare a un giovane autore che sogna di pubblicare il suo primo libro?
Non arrenderti e realizza sempre i tuoi sogni.
Hai la possibilità di inviare nello spazio una sola opera (che sia una poesia, un racconto, un romanzo) di un autore più o meno conosciuto. L’autore puoi essere anche tu. In questa opera dovrebbe essere raccolto il tuo messaggio a memoria futura. Quale opera scegli e perché?
“MAI DIRE CHE I SOGNI SONO INUTILI PERCHé INUTILE È LA VITA DI CHI NON SA SOGNARE” JIM MORRISON
Non arrenderti e realizza sempre i tuoi sogni.
Angela C.
Risposte secche:
- Casa editrice o self? Self
- Giallo o nero? Giallo
- Musica in sottofondo o silenzio? Uso entrambi
- Struttura a priori o in divenire? In divenire
- Prima persona o terza persona singolare? Prima persona
- Libro cartaceo o digitale? Entrambi
- Revisione a schermo o su carta? Revisione a schermo
Grazie, Angela, per la tua ventata di genuinità!
Se le sue risposte vi hanno incuriosito, potete approfondire qui:
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