“I tigli di Silverwood”, Ilaria Mainardi
Ok, lo ammetto. Ho combinato un guaio. Un grande guaio. Un grandissimo guaio. Adesso basta perdersi in chiacchiere inutili. Vi lascio qui, intanto, un video spacchettamento, che spacchettamento non fu.
Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa.

Vi lascio subito l’incipit e vi anticipo che “I tigli di Silverwood”, libro di Ilaria Mainardi mi sembra molto, molto, molto interessante e ben scritto.
Mi sono innamorata in particolar modo di un’espressione usata dall’autrice che mostra uno stile maturo e riesce a padroneggiarlo davvero bene, anche in periodi sintatticamente più complessi. Per me, abituata ad asciugare fino alle estreme conseguenze, è una lettura che saprà senz’altro insegnarmi qualcosa di nuovo, oltre che intrattenermi.
La frase che ho amato è:
[…] dall’eterna sbornia del talento, che lascia infine la bocca arsa, vogliosa, mai appagata.
Ilaria Mainardi, “I tigli di Silverwood”, Aporema Edizioni, P. 7.
Credo che il detective Bennett sia un personaggio davvero molto interessante e non vedo l’ora di godermi la lettura di “I tigli di Silverwood”! Buona lettura anche a voi!
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